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Tami Tsunami fa scatenare l’hip hop!

Immagine del redattore: Redazione Redazione

Abbiamo incontrato Tami Tsunami, che ha debuttato con successo la scorsa estate nel mondo della musica hip hop. "Dura", il suo singolo d'esordio conteneva già un featuring importante, la voce e l'energia di Guè, rapper che non ha certo bisogno di presentazioni. In "Blade", il suo nuovo singolo, Tami invece fa tutto da sola, in una canzone ancora più particolare e personale, che regala emozioni forti. L’ha prodotta Chef P, ovvero Pietrino 2nd Roof, uno che da sempre è in studio con Gué e che ha realizzato molte delle sue hit. Incontriamo Tami quando "Blade" non è ancora uscita. Spesso gli artisti quando la loro nuova musica star per essere pubblicata, sono un po’ scontrosi. E' normale che sia così. Aspettare il giudizio del pubblico non è una passeggiata. Tami invece è tranquilla, perché tiene tutto sotto controllo, come una vera imprenditrice: l'immagine che vuole avere nelle foto che sta per scattare, il suo percorso nella musica e nello show business, un mondo che sembra facile e dorato solo a chi lo guarda da lontano. E fa le cose in grande. “Blade” ad esempio è accompagnata da un video girato a Los Angeles, da Brian Backwith e Osvaldo Vidrio, registi che collaborano con artisti del calibro di Travis Scott, Cardi B e Chris Brown. E non solo, c’è anche un fumetto, in cui Tami diventa un’eroina, un personaggio in qualche modo ispirato all’omonima saga Marvel, che aveva come protagonista un vampiro che caccia altri vampiri interpretato da Wesley Snipes. Non vi diamo dettagli, per non togliervi il gusto di come vanno a finire video e fumetto… Vi diciamo solo che lame, erotismo, solidarietà femminile ed ironia non mancano di certo. “Volevo un’estetica dark accattivante e forte, tra cappotti in pelle, katane e proiettili d’argento”, spiega Tami. Tami ci racconta anche come vede il suo futuro. Non solo quello prossimo, pure quello lontano. Perché dietro Tami c’è Cinzia, una ragazza che è cresciuta a Milano, con pochi soldi in tasca e un sogno che sembrava irraggiungibile, quello della musica.


Com’è “Blade”, il tuo nuovo singolo, dal punto di vista musicale?

“E’ diverso da ‘Dura’, che era un singolo pieno di ritmo adatto all’estate. E’ più hip e hop e più r’n’b’, la musica con cui sono cresciuta. Avevo la necessità di andare oltre, di realizzare qualcosa di diverso, forse più di nicchia e ancora più originale. Senz’altro una canzone così ce l’avevo in mente fin da quando ero piccola”. Ha un testo ed una intensità davvero particolare, questa tua nuova canzone… “Questo nuovo singolo esce completamente dagli schemi del classico tormentone. E’ un brano hip hop / r’n’b con parti rap al suo interno. Ha sonorità originali, diverse da quelle che sono standard oggi. Con ‘Blade’ ho voluto dar vita a quello che c’è nella mia testa da sempre, da trent’anni”.


Com’è stato girare il video di “Blade” a Los Angeles?

“Volevo un’estetica dark, volevo che Tami diventasse un’eroina da fumetto, che girasse su una Lamborghini nera e dominasse la scena… e i due registi hanno capito tutto all’istante. A Los Angeles tutto viene girato rispettando i tempi alla perfezione, hanno ritmi intensi che ho seguito divertendomi. Ho anche ingaggiato una coreografa con cui ho lavorato per una settimana per poter ballare con consapevolezza durante il video… Non abbiamo lasciato niente al caso”.


Cosa hai provato a collaborare con un partner musicale così importante come Guè?

“La mia collaborazione con Guè nasce dalla mia voglia di rimettermi in gioco con la mia passione per la musica, facendolo nel migliore dei modi. Guè è senza dubbio un artista geniale e con lui ho voluto creare una canzone ‘di serie A’. Non è stata però una mossa di marketing, ma solo la mia necessità di dare al pubblico qualcosa che fosse curato davvero in ogni dettaglio. Mi piace fare le cose in un certo modo, sennò resto a casa comodamente seduta a rilassarmi”.


Cosa ti ispira nello scrivere le tue canzoni?

“Scrivo e canto per raccontare il mio percorso. Voglio raccontare chi sono, da dove vengo e dove sono arrivata oggi. Sono cresciuta in un quartiere popolare di Milano, tra tante difficoltà, quelle che può avere una ragazza molto giovane. E pian piano mi sono guadagnata quello che sono oggi”.


Come hai capito di avere una grande passione per la musica?

"Già quando avevo 15 o 16 anni ero in studio con un gruppo di amici, a cantare e rappare. Scrivevo in inglese, in italiano, in spagnolo. Un mio amico di origine latinoamericana ci fece conoscere sonorità latine che allora non erano così conosciute. Tutti avevamo davvero passione, ma lui ci credeva ancora più di noi."


A te non sembrava possibile poter iniziare allora una carriera nella musica?

“Proprio no. Vivere di musica sembrava solo un sogno, pensavo fosse impossibile sfondare. In quel periodo avevo in mente prima di tutto la concretezza di un lavoro. Volevo a tutti i costi aiutare in famiglia, volevo rimboccarmi le maniche e dare una mano. Ho fatto tanti lavori ‘normali’. So quanto sia difficile portare a casa lo stipendio".


Quel tuo amico, ce l'ha fatta poi fatta, a sfondare nella musica?

"Purtroppo no. Anzi, è venuto a mancare un paio d'anni fa. La sua energia, però, nello spronarci ad andare avanti, per me è stata davvero importante. Oggi che sto facendo musica penso spesso a lui, non è un caso. La musica può aiutare nell’esprimere ogni tipo di emozione, non solo quelle positive. E’ la sua magia”.


A che punto della tua vita ti senti?

“Sono fiera del mio percorso. Il testo di ‘Blade’ parla anche di questo, con un po’ di spavalderia. Arrivo da una quartiere povero della periferia di Milano, oggi vivo a Lugano, grazie al mio lavoro… ecco perché ho voluto ‘flexare’ un po’, con qualche frase forte e provocatoria. Tutto quello che ho vissuto fa parte di me e sarà sempre così”

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Come ti vedi tra vent’anni, quando forse avrai voglia di lasciarti alle spalle il personaggio di Tami Tsunami?

“Mi vedo po’ grassottella, più il tempo passa e più divento golosa… e soprattutto vedo intorno a me un bel po’ di cani, di gatti e di bambini. Mi vedo in una bella casa di campagna, in cui vivere con gli amici di sempre. Sono ottimista per natura, cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno. Sì, tra vent’anni mi vedo serena e felice, proprio sono adesso”



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