Scomparso nell’ottobre ‘23, a 78 anni, Dietrich Mateschitz non è certo diventato famoso. Eppure, qualsiasi (presunto) guru di economia, qualsiasi imprenditore in erba dovrebbe studiarsi la sua biografia e soprattutto le sue scelte nel lavoro per clonarle. Perché il signor Dietrich si è inventato Red Bull, quell’energy drink che in barba a qualsiasi regola, ha inventato un mercato che non c’era, quello degli energy drink. E poi se lo è preso, vincendo ogni guerra con chi nei soft drink da sempre vinceva, ovvero il gruppo Coca Cola. Invece di leggersi l’ennesimo metodo VINCENTE (maiuscolo!), invece di annoiarsi all’ennesimo corso che trasformerebbe chiunque di noi in una macchina da soldi, vediamo un po’ come ha fatto l’austriaco a diventare, nell’ottobre ’22, il più ricco del suo paese mettendo insieme un patrimonio valutato più o meno 27,4 miliardi di euro. Chi ha bevuto Red Bull sa che il sapore è un po’ così, dolciastro. Senz’altro non memorabile. I punti vincenti sono altri: davvero dà energia, con una botta di zuccheri e caffeina chi ha bisogno di non dormire per un po’. E poi, soprattutto all’inizio ma anche oggi, chi beve il drink del Toro Rosso si sente energico e produttivo prima ancora di aver iniziato a bere. Il motivo non è certo in ciò che si beve, ma nel marketing, vincente e innovativo: la forma della lattina d’alluminio, allungata, diversa da quelle ‘tozze’ di birra e Coca Cola (che ha poi cambiato le proprie)... e il marchio, splendido, comunicato con spot e strategie geniali e spregiudicate. Chi scrive ricorda bene un inverno difficile a Venezia, una ventina d’anni fa, con tanta acqua alta. Red Bull riuscì a far fare sci nautico ad un suo atleta in Piazza San Marco, senz’altro contravvenendo ogni regola di Belle Arti & Comune. Risultato? Servizio al Tg1 delle 20. Nata a metà anni ’80, Red Bull in realtà è cresciuta nel mondo nei primi anni 2000, legandosi ad atleti di sport estremi (F1 compresa) ed alla magia della notte. In ogni locale notturno del mondo si bevono il vodka Red Bull è ormai un classico. Perché Red Bull ti mette le ali e di volare abbiamo bisogno tutti.
(Lorenzo Tiezzi)
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