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Ferrari, Lamborghini & Co: il sogno delle supercar italiane continua


I tedeschi fanno ottime auto e pure l'americano Elon Musk ha dimostrato di saperci fare con la sua Tesla. Noi italiani però facciamo Supercar , oggetti quasi volanti, che con ruote e motore regalano emozioni. Nella Motor Valley emiliana nascono e crescono eccellenze come Ferrari, Lamborghini, Maserati e pure chi si concentra sulle due ruote come Ducati , vince. Il futuro del settore sembrava roseo, fino allo stop voluto dalle EU ai motori termici, previsto per il 2035. Non è un fulmine a ciel sereno, ma senz'altro qualche preoccupazione c'è. Qui su Xnews cerchiamo di riflettere sul tema, non cedendo al pessimismo e tradizionalismo, atteggiamenti mentali che in Italia hanno fin troppi proseliti. E partiamo dalle parole, che sono sempre importanti. E' sempre giusto pre - occuparsi, ovvero occuparsi prima, del futuro. Anche per l’auto di lusso italiana. Farsi attanagliare dalla paura, invece, sembra del tutto illogico. Anche perché motori deluxe, arte, buon cibo e design, nel mondo, parlano italiano. +


Ferrari: Purosangue sold out e prima auto 100% elettrica nel 2025

Partiamo dai numeri del presente, importanti per capire futuro: nel 2022 di Ferrari , brand quotato alla borsa di Milano che è logico considerare italiano (anche se è controllato dall'olandese Ferrari N.V.) nel 2022 ha fatturato 5,09 miliardi di euro, con un aumento del 19% rispetto ai 4,27 miliardi del ’21. Gli utili sono aumentati del 13% e i modelli consegnati sono passati da 11.115 a 13.221. C’è stato un vero e proprio boom in Cina, Taiwan e Hong Kong: più 73% rispetto al ’21 e 1.552 modelli venduti nel '22. Logicamente, i circa 5.000 dipendenti Ferrari hanno di che gioire, con premi di produzione che passano dai 12.000 (2021) ai 13.500 euro per il '22. Tutto questo in un paese, l’Italia, il cui lo stipendio medio annuale è 21.000 euro. L’unica nota negativa sono i mancati successi in Formula 1. Per il resto, si tutela l’esclusività Ferrari: già da novembre ‘22 non si può più ordinare Purosangue, il primo SUV del Cavallino. Ed il 100% elettrico? La prima ferrari senza motore termico arriverà già 2025, parola di John Elkann, 10 anni prima rispetto al blocco previsto a Bruxelles.


Successo crescente per Lamborghini e Maserati

Passando a Maserati, parte del gruppo Stellantis, nel 2022 il suo fatturato è passato da 2,0 a 2,32 miliardi, con 25.900 vetture consegnate, 1.700 in più rispetto all’anno precedente. In Emilia, dove ha sede il Maserati Lab, nasce la supersportiva Mc20. Il brand del tridente partecipa al mondiale di Formula E e nel secondo semestre '22 lancia Grecale Folgore, SUV 100% elettrico da 500 CV. E com'è andato il 2022 per Lamborghini , parte del gruppo Volkswagen come Ducati? Per la prima volta nel 2022 il brand del toro dorato ha superato i 2 miliardi di fatturato, arrivando a 2,38 miliardi di euro. Non è tutto: è il quinto annodi fila in cui l'azienda di Sant’Agata Bolognese cresce e nel '22 ha consegnato ben 9.233 vetture. Il 2023 segna il 60esimo anno di vita dell'azienda, che da pochi giorni ha lanciato sua prima ibrida plug-in, ovviamente supersportiva, Revuelto. Entro l'anno prossimo Lamborghini completerà il passaggio all'ibrido dell'intera gamma e proprio in questo processo, entro il 2028, investirà ben 2.5 miliardi. Riassumendo, per la famiglia Lamborghini, sembra esserci qualche problema solo tra Elettra, popstar affermata e Ginevra, che prova a seguirne le orme. Per il resto il successo continua. Chi oggi volesse comprarsi una Revuelto deve aspettare due anni. E quindi sì, Ferrari, Lamborghini, Maserati e le supermoto italiane non fanno rima solo col rombo del motore o con la puzza di benzina "che fan girar la testa" (come cantava Lorenzo Jovanotti ne "La mia moto"). Sono prima di tutto simbolo di lusso, passione, velocità, sport, eccellenza. Se tutte le auto al mondo saranno in futuro elettriche, si può star certi che a breve, Maranello e altrove in Emilia, nasceranno le auto 100% elettriche più veloci del mondo. Saranno poi, ovviamente, anche le più belle e le più ricercate. Le uniche che fanno sognare. Perché il design 'estremo', quello che nasce dalla ricerca della prestazione come unico scopo, affascina tutti. Anche chi a malapena guida tra casa e ufficio nel traffico cittadino.


Andrea Sonvico, una vita dietro al volante

Nato a Cantù l'1 settembre 1984, Andrea Sonvico è istruttore del Centro Internazionale Guida Sicura di Varano de’ Melegari (PR) di Andrea De Adamich fin dal 2017 ed è specialista di vetture Granturismo, Dice, così, freddamente, la breve biografia pubblicata sul sito ( guidasiscura.it ) di quello che è un punto di riferimento di chi vuole imparare davvero come si guida. “ Le auto, soprattutto quelle veloci, oggi sono sicurissime. E’ l’attenzione del pilota o di chi le guida in strada che fa la differenza”, spiega. Andrea ha i motori in testa da sempre. Certo, qualche volta si arrampica, soprattutto sulle montagne comasche e corre pure in bici, perché chi ha il piede pesante vuol sempre arrivare ad un traguardo, ma in fondo è il rumore dei cilindri che conta davvero. Ha iniziato a pilotare quasi da bambino Sentirlo parlare delle sue tante gare, dai kart, con cui ha iniziato a 12 anni fino alle più recenti gare in cui i piloti professionisti come lui si alternano al volante della stessa vettura con noi comuni mortali (detti gentleman-driver), è ascoltare una storia fatta di passione assoluta per la velocità e per la competizione. Siccome, come capita quasi sempre, non è una storia che si conclude con una vittoria sul bagnato (quando conta il manico) al GP di Monaco, qualche istante di malinconia c’è. Ma c’è soprattutto tanta velocità. Ad esempio, nella Porsche GT3 Carrera Cup, che ha corso a soli 23 anni, oppure con la Audi SportItalia GT3. Tra le esperienze più belle, c'è quella di aver pilotato, alla 24ore di SPA, la gara più importante al mondo per le vetture Gran Turismi, per il team ufficiale Ferrari, con Alessandro Pier Guidi. " Pier Guidi è un pilota eccezionale, il più forte con cui abbia mai corso. Stavamo andando bene, ma il gentleman-driver del nostro team ebbe un brutto incidente. Fa parte del gioco” , racconta Andrea. Che poi ha continuato il suo rapporto d’amore con i motori con Ferrari come istruttore con Scuderia De Adamich. In pratica Andrea dà una mano a tutti coloro che vogliono davvero pilotare la propria Ferrari. E non solo. “ Dal corso Pilota Ferrari, in Italia e in America, alle presentazioni di nuove vetture o test drive. Spaziamo dalla pista alla strada. Facciamo questo lavoro per tutto il gruppo, ovvero anche per Maserati ed Alfa Romeo” , conclude. “ Chi frequenta questi corsi spesso ha 20 Ferrari in garage e guida già benissimo. Velocità e disattenzione vanno sempre però sempre gestiti nel modo giusto”



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