Il sistema moda Italia è in piena salute. Mentre i brand di riferimento e tante nuove proposte tornano sulle passerelle per l'ennesima Milano Fashion Week, questa volta dedicata agli abiti che troveremo nei negozi nella primavera estate 2024, la Camera della Moda Italia ha appena comunicato previsioni davero positive. La moda italiana prevede di raggiungere per il 2023 103,2 miliardi di euro di fatturato, con una crescita del 4,5%. L’export dovrebbe arrivare a 91,5 miliardi, in salita del 6%. Avete letto bene: il 90% circa dell'abbigliamento di qualità prodotto in Italia viene esportato, con una crescita che continua in quest'ambito, visto che nel 2022, l'export era cresciuto addirittura del 20%,. numeri sono affidabili. Sono quelli che periodicamente comunica lo studio Fashion economic trends di CNMI (Camera nazionale della moda italiana) e sono emersi poche ore fa, quando è stata presentata l'attuale fashion week, ricchissima di eventi e appuntamenti, per professionisti e semplici appassionati: fino al 25 settembre, vanno 176 appuntamenti, di cui 62 sfilate fisiche e 5 digitali ed oltre 70 presentazioni. Si noti come il digitale, che tanto avrebbe dovuto soppiantare la realtà (Second Life, etc), sia ormai logicamente relegato al nulla o quasi. I brand italiani non continueranno
certo a vivere producendo vestiti virtuali per la nostra vita online. Mentre è vero che videogame e social sono ormai parte integrante della vita dei marchi e importante veicolo promozionale, quanto e più delle sfilate. "Le stime di crescita del 4,5% sono prudenziali per lo scenario internazionale e seguono un primo semestre a +7%. Siamo contenti che l’andamento sia rimasto positivo" , ha dichiarato il presidente di CNMI Carlo Capasa. Tra i paesi in maggior crescita come mercati della moda itaiana, ecco la Francia, che cresce del +18,8%, la Cina e Giappone entrambi a + 18,4% ed Hong Kong a +9%. Come si vede i numeri parlano a vanno contro idee e stereotipi: i francesi amano la nostra moda, come noi italiani beviamo volentieri Champagne e Bordeaux, mica solo Franciacorta, Brunello e Bolgheri. Tra gli eventi più attesi di questa fashion week, soprattutto per gli addetti ai lavori e chi davvero segue la moda, c’è il debutto di Sabato De Sarno alla direzione creativa di Gucci. In realtà ci sono ottime notizie da tempo, pur poco raccontate dai media di settore, a volte anch’essi schiavi del gossip. Chi credeva che lo storico brand fiorentino sarebbe imploso dopo l’addio piuttosto burrascoso del precedente designer Alessando Michele, senz’altro fin troppo protagonista a livello di visibilità, ha sbagliato più o meno tutto. Ciò che conta davvero per un brand è che abiti ed accessori rispecchino i suoi valori, chi li disegna conta, ma non può essere sempre al centro della scena... se non per un periodo. Ovviamente parlaimo di brand in cui non sia ancora attiivi i fondatori: Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono Dolce & Gabbana. Leggete parte dei loro successi proprio su questo numero di XNews. Kanye West è Yeezy e pure delle sue vicissitudini e delle sue follie leggete tra queste pagine. E ovviamente, Re Giorgio Armani resta sempre al centro di ogni scena, modaiola e non, grazie alla sua assoluta sobrietà e ad abiti sempre portabili. Durante fashion week di settembre ‘23 presenterà il libro Armani fiori con un cocktail. C’è spazio per Moncler x Pharrell Williams, collaborazione senz’altro molto attesa dopo ll debutto del cantante come designer per Vuitton, mentre il 24 settembre tornano i Cnmi sustainable fashion awards.
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