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Michele Ferrero


"Ecco cosa significa fare diverso da tutti gli altri. Tutti facevano il cioccolato solido e io l’ho fatto cremoso ed è nata la Nutella. Tutti facevano le scatole di cioccolatini e noi cominciammo a venderli uno per uno, ma incartati da festa (Ferrero Rocher, Mon Cherì). Tutti pensavano che non Italiani non potessimo pensare di andare in Germania a vendere cioccolato e oggi quello è il nostro primo mercato. Tutti facevano l’uovo per Pasqua e io ho pensato che si potesse fare l’ovetto piccolo ma tutti i giorni (Ovetto Kinder). Tutti volevano il cioccolato scuro e io ho detto che c’era "più latte e meno cacao" (Kinder Cioccolato); tutti pensavano che il tè potesse essere solo quello con la bustina e caldo e io l’ho fatto freddo e senza bustina (Estathè)”. Basterebbero queste frasi per raccontare chi era Michele Ferrero, il creatore di un impero basato su cose buone da mangiare. Morto a Montecarlo nel 2015 all’età di ottantanove anni, è raccontato con dovizia di particolari nella bella biografia di Salvatore Giannella, chiamata semplicemente “Michele Ferrero”. Subentrato al padre, scomparso prematuramente nel 1949, Ferrero ha guidato l'azienda – con il sostegno della moglie Maria Franca – verso una crescita che continua ancora oggi. Giannella ha intervistato decine di persone, riuscendo a raccontare il mito di Ferrero. Certo, oggi, tra tendenze bio, vegane, vegetariano & co, dei prodotti Ferrero si parla poco. Nutella chiaramente, esclusa, perché chi diventa un mito resta tale per sempre anche quando le tendenze alimentari cambiano. E poi, come sempre i fatti e i numeri contano più dei trend. Perché se ci piace tanto raccontarci come magri & attivi, in realtà amiamo tantissimo il comfort food... e quindi andiamo matti pure i Nutella Buiscut, un boom ed un caso di scuola. Sarebbe bello riuscire ad imparare qualcosa di più da Ferrero, non solo dal punto di vista dell’innovazione. Il villaggio Ferrero, negli anni ’50, non fu soltanto un esempio di edilizia popolare riuscito. L’imprenditore piemontese ha sempre avuto un’attenzione costante per chi contribuiva lavorando al successo della sua azienda. In fondo, non è una lezione difficile. Basta solo volerla seguire alla lettera.




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