Chi è Alberto Bombassei, l'artefice del successo di un'azienda da 15.000 dipendenti?
Di Alberto Bombassei si parla pochissimo. Dispiace, perché parlare dell'imprenditore lombardo (è nato a Vicenza nel 1940, ma è sempre vissuto a Bergamo) servirebbe, sia ai colleghi, sia ai comuni mortali. Non certo soltanto per il suo notevole patrimonio personale (2,9 miliardi di euro). E neppure perché è uno dei pochissimi in Italia ad essersi occupato di politica solo per un breve periodo: è stato deputato, ha militato in Scelta Civica di cui è stato pure presidente per un breve periodo. Poi però ha scelto di tornare a lavorare nella sua Bergamo e di tornare al lavoro, come imprenditore. Senz'altro, per chi ha certe capacità, il lavoro ha un fascino superiore rispetto all'inconcludenza della politica italiana. Bombassei è infatti il creatore del successo di Brembo, sinonimo di eccellenza mondiale per quel che riguarda gli impianti frenanti, che equipaggiano, tra le altre, Porsche, Mercedes, Audi, Maserati, Ducati, Ferrari. Conta oggi oltre 15.000 dipendenti, circa il 10% dei quali è composto da ingegneri e specialisti di prodotto, impegnati nella preziosa attività di ricerca e sviluppo. Per questo imprenditore, la ricerca è davvero essenziale. E' infatti l'ideatore di Kilometro Rosso, parco tecnologico che è uno dei più importanti centri di ricerca in Europa, situato proprio accanto all'autostrada A4, a Stezzano, poco prima di Bergamo per chi viene da Milano. Certo, oggi il mercato dell'auto è in tumulto: l'avvento delle auto elettriche ha creato problemi all'industria tedesca e quindi anche ai suoi fornitori d'eccellenza come Brembo. Ma quest'ultima ha una fortuna: i freni funzionano allo stesso modo, sia sulle ibride, sia sulle Diesel, sia sulle full electric... per cui reali problemi non ce ne sono. Quando Alberto prese il timone dell'azienda fondata dal padre nel 1961, Brembo aveva poche decine di dipendenti e si occupava di tutt'altro, mica di produrre freni d'eccellenza. A chi gli chiede qual è il segreto del suo successo, risponde che è un mix tra curiosità, cultura del lavoro, capacità di sapersi circondare di bravi collaboratori, formazione, fiducia in se stessi, pragmatismo... tutte cose che a Bergamo abbondano, certo, ma che solo poche aziende riescono a mettere insieme in modo vincente. Favorevole al salario minimo, sta investendo anche in Cina, America e in Europa, con un piano di investimenti da oltre 500 milioni. Perché star fermi è sempre un errore. Tanto se c’è qualche errore di valutazione, si può sempre frenare e poi accelerare di nuovo.
(Lorenzo TIezzi)
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