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Videogame, $ 200 miliardi di divertimento


Di videogame, i tg non parlano mai. Se il successo di star intergenerazionali come Vasco Rossi, Lorenzo Jovanotti o George Clooney riempie sempre le pagine dei giornali, se le sfilate milanesi e le serie tv vengono raccontate in ogni magazine che si rispetti, il gaming in Italia non fa notizia. Mai. Anzi, se se ne parla, è solo per raccontare che passare tanto tempo alla console fa malissimo. E' vero, ovviamente. Ma se anche i piloti di Formula 1 imparano a conoscere le curve dei diversi circuiti giocando alla Playstation, se anche i piloti di aerei e gli astronauti passano tanto tempo sui simulatori, è ovvio che giocare ai videogame, di solito, fa bene quanto leggere un libro o guardare un bel film. L'importante è non esagerare. Il settore infatti è in espansione continua: oltre un terzo della popolazione mondiale gioca. Il valore complessivo del mercato, già nel 2018, era di 137,9 miliardi di dollari, ovvero valeva quasi il doppio di cinema (42 miliardi) e musica (36 miliardi) messi insieme.

Nel 2021, il solo mercato dei videogame gratuiti da usare sul PC ha generato oltre 23 miliardi, che nel 2023 dovrebbero diventare 24,5. E complessivamente, i videogame nel 2022 valevano poco meno di 200 miliardi di dollari. Più della metà del valore del settore (oltre 2/3 secondo alcune stime), deriva da chi gioca su smartphone. Infatti, se troppi identificano i gamer con teen ager brufolosi attaccati alla console, a giochi sportivi come FIFA, la forza del settore è da sempre quella di coinvolgere persone molto diverse tra loro. Chi gioca a Subway Surfers a Candy Crush (entrambi hanno totalizzato oltre un miliardo di download) o a In the SEOM, videogame lanciato dalle popstar coreane BTS, di solito lo fa gratis, nei ritagli di tempo. I copiosi incassi dei produttori dei videogame gratuiti, non arrivano solo dalle pubblicità tematiche che si è costretti a guardare. In una community di centinaia di milioni di giocatori, c'è senz'altro qualcuno che è disposto a pagare per una feature speciale o un capo di merchandising. Quello dei videogame è un mercato molto competitivo, in cui è impossibile entrare senza fare grandi investimenti. Infatti, che sia gratuito o a pagamento, un gioco, per colpire gli utenti, deve essere divertente, deve avere un grande impatto e magari rinnovarsi nel tempo. Il successo è anche di porta avanti il proprio stile e non punta tutto sulla tecnologia: oggi si gioca a FIFA 23 anche su console Nintendo, ma il successo di questo marchio viene da giochi 'lo fi' come SuperMario Bros. Se la Playstation è stata la prima console a permettere di giocare online con altri gamer sparsi nel mondo, è davvero difficile prevedere le tendenze di un settore in costante evoluzione. Una cosa è certa, però: si gioca a tutte le età... e giocano tutti anche le ragazze. Secondo il report IIDEA 2022, infatti, il 44% dei gamer italiani sono donne. Nel 2021 ben 15,5 milioni italiani hanno giocato ad un videogame, ovvero il 35% della popolazione tra i 6 ed i 64 anni.





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